18.12.2021-02.01.2022
MUSEO SANTA CATERINA TREVISO
All’inizio di questo nuovo millennio, sembrava che tutti i vecchi confini stessero crollando. Confini geografici, economici, di informazione e comunicazione. Si parlava di un futuro senza limiti. Invece, dopo 20 anni, per motivi di sicurezza o di salute o di privacy, sembra che il mondo si stia chiudendo con nuovi limiti e nuovi muri. La pandemia ci ha offerto un momento di pausa e di riflessione. Riflessione su di noi, sulla nostra casa, sul nostro lavoro, sul rapporto con la natura e con le altre persone. Questo progetto fotografico è nato proprio durante il lockdown e le immagini presentate sono il frutto di un anno di intensa ricerca fotografica. Il gruppo ha seguito un percorso con l’obiettivo di rivedere la fotografia, sperimentando un nuovo approccio di comunicazione tramite le immagini.
La mostra propone una notevole varietà di stili dei trenta partecipanti, con punti di vista talvolta ironici, talvolta con significati più seri e concettuali. Quello che unisce i vari progetti, però, è la voglia di osservare e di riflettere sul mondo intorno a noi. Le foto parlano di confini e i confini parlano di noi. Definiscono il posto in cui viviamo, in cui lavoriamo, dove stiamo con gli altri e dove stiamo con noi stessi.
Confini da rispettare, da rompere o da oltrepassare.
On The Borders
At the beginning of this new millennium it seemed that all the old borders were coming down: borders between countries and economies, between ourselves and the world around. We spoke of a future without limits. However, 20 years later amongst fears for security, health or privacy it seems as it the world is closing in again with new limits and new borders. The pandemic has offered us a moment of pause and reflection. It has changed the way we think about our house, our job, our relationship with nature and with the people around us. This photographic project was born during the lockdown and the images shown here are the fruit of an intensive year of research. The group was asked to re-think their approach to photography and to experiment with new ways to communicate through images.
With almost 30 participants in the exhibition there is a notable variety in terms of viewpoint and photographic style: sometimes light and ironic, other times more serious and conceptual. What links the various projects is a desire to observe and reflect on the world around us. The photographs talk about borders and the borders talk about us as a society. They define the place in which we live, in which we work, where we spend time with others and where we spend time with ourselves.
Borders to respect, to break down or to walk over.
Approfondisci i progetti realizzati dai nostri 29 soci attraverso questa esposizione virtuale.

De Finibus Terrae et Maris
Di Laura Elisabetta Alongi

Confini
Di Alessandra Barzi

Oltre la siepe
Di Giuseppe Betrò

Confine
Di Antonio Bettiol

Un confine da eliminare
Di Donatella Canaider

Il mio quartiere – scusami se penso diverso
Di Francesca Cevolotto

I confini della mente
Di Silvia Crosato

Di porte e di viaggi
Di Roberta Cuzzolin

Ricerco confini
Di Maddalena Fanti

Confine A – B (Artigiano – Bottega)
Di Manuela Gennburg

Confini
Di Marcello Marotto

La dignità è senza confini
Di Mario Mattiuzzo

Questi bravi ragazzi
Di Francesco Nola

Rigenerazione urbana
Di Maria Novello

Sui confini
Di Elisabetta Perrone

Trappole umane
Di Marcello Pezzé

Il mio tocco leggero sulla natura
Di Cristina Pillan

Sui confini – il tavolo mi racconta
Di Viviana Piol

I miei confini
Di Gianna Piovesan

Sui confini
Di Emanuele Portelli

Confini
Di Paolo Pozzobon

Sui confini
Di Alberto Privitera

AERIAL
Di Graziano Rossetto

Confini tra mondo esterno e individuo
Di Teodoro Teodori

Confini nel tempo
Di Stefano Tozzato

Confini
Di Massimo Vendrame

Esisto. Gli esiti incerti della natura.
Di Laura Zago

Paesaggio di fatica
Di Anna Zambon

I confini del tempo
Di Fabio Zardetto